Igiene e Prevenzione

L’importanza della prevenzione

Le nostre sedute di igiene comprendono accurate istruzioni sulle tecniche di igiene orale. I nostri pazienti sono inseriti in un attento e preciso sistema di richiami in base alle necessità personalizzate.

Una pellicola di batteri incolore e adesiva, si forma costantemente sui denti. Questi batteri reagiscono con cibo e bevande producendo degli acidi che attaccano lo smalto protettivo. Ciò può essere causa di carie e gengivite. Se trascurata, quest’infiammazione delle gengive può portare a danni irreversibili dei tessuti di sostengono dei denti (parodontite).
Alcuni consigli per prevenire le patologie del cavo orale:

  • lavarsi i denti regolarmente con un dentifricio al fluoro
  • lavarsi i denti dopo 30 minuti dalla fine del pasto
  • usare quotidianamente il filo interdentale
  • andare regolarmente dal dentista

Soprattutto se effettuate con regolarità e costanza, le sedute di igiene dal dentista, risultano essere una delle forme più efficaci di prevenzione per molti problemi dentali ma anche di diverse patologie come il diabete, malattie cardiovascolari e gravidanze a rischio o parti prematuri.

I nostri igienisti lavorano in maniera scrupolosa e professionale, monitorando sintomatologie sospette e per salvaguardare i vostri denti e i loro tessuti di sostegno.

Cure dentistiche durante la gravidanza

La gravidanza è un periodo delicato per la salute orale poichè le alterazioni ormonali e fisiologiche tipiche della gestazione, spesso portano proprio durante l’attesa, ad un aumento delle patologie odontoiatriche, rendendo necessario l’intervento del dentista. Le future mamme, a causa della paura di danneggiare la salute del feto, spesso cercano di evitare l’intervento del dentista e per questa ragione la tendenza a trascurare le cure odontoiatriche è purtroppo, molto alta; spesso uno stato doloroso acuto o uno stato infettivo del cavo orale, se trascurati, possono rappresentare un pericolo maggiore per la salute della donna e del nascituro, rispetto alla terapia idonea eseguita con scrupolosa professionalità.  Anche in assenza di particolari patologie o urgenze, noi consigliamo comunque di programmare una seduta di igiene professionale per ciascun trimestre, iniziando dal primo.

Quali sono le cause e le patologie più diffuse durante la gravidanza?

Durante i nove mesi, aumentano anche 30 volte i livelli di estradiolo e progesterone, i quali favoriscono la crescita di alcuni batteri, responsabili di infiammazione gengivali. Sono numerose ed incontrovertibili le evidenze clinico-scientifiche che confermano una netta propensione nelle donne durante l’attesa, dello sviluppo di patologie orali apparentemente banali quali carie, gengiviti, parodontiti, fino ad arrivare alla più allarmante la scoperta risalente al 2010, che ha dimostrato scientificamente quanto il Fusobacterium nucleatum, specie batterica originata dal biofilm parodontopatogeno sottogengivale della madre, traslocato alla placenta e al feto, sia addirittura in grado di determinare un processo infiammatorio acuto.

Quali sono le precauzioni da usare
su una paziente in dolce attesa?

Chiariti i motivi per cui la gravidanza quindi non deve essere un motivo per rinviare cure dentali di routine, anzi eventualmente per intensificarle, vogliamo specificare che, in caso di necessità,classici farmaci utilizzati per le procedure odontoiatriche e le cure di malattie orali – antibiotici, antinfiammatori, anestetici locali, antisettici orali – sono del tutto sicuri per la salute di mamma e bambino.

Naturalmente, in caso di trattamenti particolari sarà cura dell’odontoiatra,consultarsi con il ginecologo curante, per assicurarsi dell’assenza di controindicazioni legate all’utilizzo di farmaci. Anche le indagini diagnostiche, incluse le radiografie necessarie, possono essere eseguite in modo sicuro, adottando scrupolosamente alcune precauzioni. Per quanto attiene all’igiene orale quotidiana, bisogna impiegare prodotti senza alcool, ricordando che cetilpiridinio cloruro e clorexidina possono essere utilizzati solo quando la necessità clinica sia stata chiaramente evidenziata dal curante.

Consigliamo in generale di adottare una maggiore attenzione verso tutti gli aspetti della salute del cavo orale, anche attraverso visite di controllo più frequenti e dedicando la giusta importanza a una corretta alimentazione, sana e varia, indispensabile per proteggere la salute della madre e del bambino.

Senza voler causare allarmismo, è importante sapere che i tessuti gengivali delle donne in gravidanza spesso tendono ad infiammarsi più frequentemente rispetto ai microbi patogeni gengivali, proprio a causa delle alterazioni ormonali, vascolari e immunologiche associate alla gravidanza. La nausea mattutina le abitudini alimentari alterate e il reflusso gastro-esofageo, possono indurre processi di demineralizzazione degli elementi dentali, portando al processo distruttivo tipico dell’erosione dentale, con maggior rischio di insorgenza di carie e complicanze infiammatorie. Queste condizioni, oltre che una salivazione che presenta una ridotta azione detersiva, rendono frequente l’insorgenza o l’aggravamento delle patologie parodontali.

Sono proprio i batteri scatenanti la parodontite, i quali producono una varietà di mediatori infiammatori chimici – tra cui prostaglandine, interleuchine, endotossine – che condizionano in negativo il normale decorso della gravidanza.

Raccomandazioni emanate dal Ministero della Salute

Se non trattate quindi, le infezione presenti nel cavo orale possono diffondersi attraverso la circolazione ematica, raggiungendo l’apparato genito-urinario e intaccando successivamente la membrana amniotica, con conseguenti rischi per il feto.

Alcuni studi, dimostrano ad esempio una maggiore incidenza di parti prematuri e di nascite di bambini sottopeso in madri affette da malattia parodontale.

Per queste ragioni, adottare alcune precauzioni ed essere costanti nell’effettuare controlli, minimizza ulteriormente i rischi nel bambino.

  • se possibile, effettuare le cure a partire dal secondo trimestre della gravidanza,evitando il periodo più delicato per la formazione del feto.
  • evitare le radiografie durante il primo trimestre: eventuali devitalizzazioni possono essere effettuate con l’uso di rilevatori apicali, in assenza di radiazioni.
  • evitare l’utilizzo di vasocostrittori, spesso associati ad alcuni anestetici, perché potenzialmente dannosi per il feto.
  • Per quanto riguarda l’impiego di medicinali, è preferibile evitarne la somministrazione nelle prime 12 settimane
  • Fra gli antibiotici, sono da preferire le penicilline, i macrolidi (per soggetti allergici alle penicilline) e le cefalosporine.
  • Tra gli analgesici, meglio indicato è l’uso del paracetamolo.
  • L’utilizzo dell’aspirina è invece dibattuto fra favorevoli e contrari. Per la sua azione antiaggregante, è sicuramente da sconsigliare durante l’ultimo trimestre di gravidanza, a causa di eventuali rischi di emorragia post-parto.

Piorrea e diabete: c’è una stretta correlazione che può mettere a rischio la salute dei pazienti

I pazienti con diabete dovrebbero controllare più degli altri la salute delle loro gengive e, allo stesso tempo, chi soffre di parodontite(piorrea) dovrebbero controllare più spesso la glicemia e l’emoglobina glicata (indice del controllo glicemico), perché la malattia parodontale e il diabete sono correlate tanto da rendere l’una causa ed effetto dell’altra. Sono quasi 4 milioni di diabetici italiani, a cui si aggiunge un altro milione di persone che non sanno di avere la glicemia alta e che quindi hanno un rischio tre volte più elevato di sviluppare un’infiammazione alle gengive oppure, se già ne soffrono, di vederla peggiorare, esponendosi ad un pericolo di complicanze.

Prevenire la piorrea serve a gestire meglio il diabete: malattie che spesso si manifestano insieme

Studi clinici dimostrano che i soggetti diabetici hanno una probabilità più alta di soffrire anche di parodontite  e di rispondere peggio alle cure odontoiatriche, soprattutto se la glicemia non è tenuta sotto controllo. Questo perché le persone affette da diabete hanno una reazione alterata nei confronti dei batteri, fra cui quelli responsabili di gengiviti e parodontiti presenti nella placca che si deposita attorno ai denti; inoltre i radicali liberi e citochine, possono accrescere l’infiammazione anche a livello dei tessuti parodontali.

Quali sono i sintomi da tenere sotto controllo

Inizialmente la gengiva si infiamma e appare più rossa, gonfiandosi e aumenta la frequenza con cui sanguina, poi il problema progredisce andando a interessare i tessuti più profondi fino all’osso di supporto, che può pian piano riassorbirsi fino a portare alla perdita di uno o più dentiSe viene diagnosticato il diabete, quindi, è necessario fare subito una visita dal parodontologo e sottoporsi a un regolare monitoraggio, per evitare che si sviluppi la malattia o per intercettarla precocemente e poterla curare con successo.

I pazienti con piorrea sono più predisposti al diabete

Quando abbiamo a che fare con un paziente che soffre di parodontite, consigliamo sempre di fare accertamenti specifici, questo perché la malattia parodontale influenza il controllo e la progressione del diabete favorendo l’innalzamento della glicemia; in casi gravi può anche concorrere al suo sviluppo, perché peggiora il controllo degli zuccheri nel sangue. In presenza di parodontite il vero pericolo è rappresentato dai numerosi batteri presenti nel cavo orale che, attraverso la circolazione,possono raggiungere numerosi organi,innescando pericolose reazioni infiammatorie. Per chi soffre di piorrea ed è già diabetico è molto più difficile tenere sotto la glicemia ha un rischio più elevato di sviluppare complicanze: per chi soffre di diabete di tipo 1 sono più probabili conseguenze gravi renali e cardiovascolari; nei pazienti con diabete di tipo 2 è più frequente l’insufficienza renale terminale e la mortalità cardio-renale è 3,5 volte superiore rispetto ai pazienti senza problemi di parodontite.

Controlli regolari dal dentista aiutano la diagnosi preventiva del diabete

Gestire l’infiammazione causata dalla piorrea aiuta il paziente diabetico a mantenere sotto controllo la glicemia, quindi a migliorare la sua salute in generale. Spesso il parodontologo può accorgersi di manifestazioni orali e segni di pre-diabete ancor prima che il paziente ne sia al corrente: regolari e periodiche visite di controllo dal dentista possono perciò aiutare i pazienti nella prevenzione e nella diagnosi precoce del diabete. Rilevare la parodontite e trattarla per tempo può ridurre significativamente le complicanze del paziente diabetico, viceversa identificare i pazienti a rischio diabete è importante per prevenire e monitorare lo sviluppo della malattia parodontale, impostando un percorso di cura e prevenzione che preveda un’accurata igiene orale domiciliare. Spesso vengono richieste al paziente alcuni esami del sangue se necessario e, chi ha una parodontite grave e familiarità di primo grado per il diabete di tipo 2, si consiglia una visita diabetologia.

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